Foto: Archivio Teatro Stabile di Torino
Gian Renzo Morteo nasce a Rivarolo Ligure, Genova, il 23 settembre 1924. Da giovane lavora per alcuni anni in Francia e qui sviluppa una conoscenza approfondita della cultura teatrale francese che lo porta a veicolare anche in Italia alcune istanze e visioni del Teatro Popolare francese. Rifiuta un’idea di teatro chiuso su se stesso e si adopera affinché la cultura teatrale si diffonda in tutti gli strati della popolazione. La sua azione culturale avviene su più fronti.
È docente di
Drammaturgia e Storia dello Spettacolo presso l’Accademia Albertina
di Belle Arti e di Storia del Teatro alla Facoltà di Magistero e poi
di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Svolge
un’intensa attività di traduttore e presentatore di testi
teatrali, permettendo la diffusione di nuovi testi e di nuove
idee.
Collabora con la rivista “Il Dramma” e, negli anni ‘80, fonda e
dirige il periodico “Linea teatrale”. Come saggista si occupa di
letteratura drammatica, poetiche e tecniche teatrali, scenotecnica,
scenografia e animazione teatrale. Dal 1968 al 1970 ricopre
l’incarico di membro della direzione collegiale del Teatro Stabile
di Torino e di Direttore del suo Centro Studi. È uno dei promotori
dell’azione di Decentramento
svolta dal Teatro Stabile di Torino. Può essere definito uno dei
padri dell’Animazione Teatrale e si adopera per il suo sviluppo, il
suo studio e la sua diffusione. Sostiene, dialoga e collabora con
attori, animatori teatrali, compagnie teatrali e di danza, artisti. Nel 1979, grazie a una convenzione tra Comune e Università di
Torino, fonda e dirige il Centro
di Documentazione per la Animazione
che oggi porta il suo nome.
In questo articolo apparso su L'Informazione nel 1973 Morteo mette in guardia dal rischio di considerare un modo di fare Teatro, seppure di un grande maestro come Strehler, come il modo di fare Teatro. Ritornare al modello esclusivo metterebbe a rischio la sopravvivenza del Teatro stesso. Ancora una volta Morteo non perde l'occasione per ribadire il concetto che esistono tanti modi di concepire il Teatro.
Giuseppe Bartolucci nasce a Fratte Rosa (PU) il 18 agosto del 1923. Dagli anni 60’ del XX secolo inizia ad occuparsi di teatro e di critica teatrale scrivendo per il quotidiano “L’Avanti!”. È stato promotore dell’Avanguardia teatrale italiana e contribuisce a diffonderne i pensieri e le istanze. Fu infatti tra i firmatari del manifesto “Per un convegno sul nuovo teatro” pubblicato nel 1966 sulla rivista teatrale "Sipario" e tra gli organizzatori del Convegno che successivamente si svolse a Ivrea dal 9 al 12 giugno del 1967. Bartolucci è stato uno dei condirettori del Teatro Stabile di Torino, impegnandosi a valorizzare le esperienze del Nuovo Teatro, dell’Animazione Teatrale e del Teatro Ragazzi. Quando successivamente si trasferisce a Roma diventa direttore del settore Teatro-Scuola del Teatro di Roma. Attraverso i suoi scritti racconta le evoluzioni che il teatro sta vivendo e verso quali orizzonti si sta muovendo. Crea le opportunità (rassegne, convegni, workshop) in cui si possa sviluppare il rapporto tra autori, attori e spettatori dando spazio a molte realtà artistiche che altrimenti sarebbero rimaste invisibili e che difficilmente sarebbero sopravvissute nel mercato teatrale.
Nella stagione 1974/1975 il Teatro Stabile di Torino costituisce un gruppo di lavoro, composto da giovani attori da poco diplomati nelle scuole d'arte drammatica nazionali, denominato "Gruppo di Animazione Teatrale e Culturale". Nel suo testo programmatico tra le finalità si legge:
Da un lato recupero ed utilizzazione in termini contemporanei della cultura teatrale del passato, [...] dall'altro l'elaborazione di una nuova drammaturgia che dalla realtà d'oggi, e dalla particolare realtà cittadina, possa prendere le mosse.
piazza Cavour, 9
21054 Fagnano Olona (VA)
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